Dal sito menstyle.com, del gruppo editoriale Condé Nast, quello di GQ per intenderci, troviamo un articolo celebrativo sul ritorno della bombetta, che pare essere indossata da giovani attori in voga.
Per raccontare il copricapo hanno messo delle foto in sequenza di personaggi più o meno noti. Tra queste abbiamo trovato la seguente (leggete la didascalia):
Peccato che nella foto il Premio Nobel inglese (vinse per la letteratura) indossi un altro bellissimo cappello e non una bombetta.
A noi pare essere una lobbia (od homburg), che era sì la sua foggia preferita.
Ancora una manifestazione di modaiola approssimazione.
Un altro abbaglio circa la bombetta si prende quando si dice che sia un copricapo da sera e molto elegante. Niente di più falso, come mostra il Principe Filippo con la sua giacca norfolk.
La bombetta (o chapeau melon), nata nel 1850, deve la sua forma rotonda e regolare al desiderio di certo William Coke, che la commissionò al cappellaio Lock’s of St.James. La famiglia Bowler di Sothwark, che lavorava per Lock, realizzò questo copricapo per venire incontro alle richieste di mister Coke che desiderava un cappello pratico, resistente che non si impigliasse tra i rami, ed ecco spiegata la sua forma.
Il risultato fu così soddisfacente che presto la bombetta fu indossata prima dal mondo dell’equitazione e poi anche in città.