Ogni uomo adulto ha un appuntamento quotidiano pressoché inderogabile. Appena sveglio, dopo aver svolto le più elementari funzioni fisiologiche, egli si trova di fronte allo specchio e alla necessità di prendersi cura della propria barba. Ciò può voler dire mantenerla lunga (non rinunciando, anche in questo caso, a regolarne e pareggiarne i contorni e a lisciarla con l’apposita spazzola) ovvero, nella maggior parte dei casi, rimuoverla completamente, attraverso la rasatura.
Questa seconda opzione, cui dedico le righe che seguono, può essere affrontata in casa ovvero presso una barberia, uno dei luoghi che, come la sartoria, il gentiluomo sente più vicini e più sacri. Luogo di ritrovo, di amabile (magari banale, ma sempre rilassante) conversazione, se non, addirittura, di gustoso, piccante o salace pettegolezzo, la barberia rappresenta ancora oggi una delle poche istituzioni rigorosamente ed esclusivamente maschili, tra le più ricche di storia e tradizione.
Una passeggiata nel quartiere londinese di St. James, vero e proprio paradiso per gli amanti dell’abbigliamento maschile tradizionale, non può dirsi conclusa in modo soddisfacente senza una sosta presso le antiche botteghe di “Taylor of Old Bond Street”, al n. 74 di Jermyn Street, di “Geo Trumper”, al n. 9 di Curzon Street, di “Truefitt & Hill”, al n. 71 di St. James Street, per una spuntatina ai capelli, una rasatura a regola d’arte o, quanto meno, un corposo rifornimento di prodotti per la toilette maschile tra i più raffinati e prestigiosi.
Senza dover necessariamente recarsi a Londra (cosa piuttosto difficile a farsi ogni mattina…) ogni città o paese, in Italia, è ancora in grado di offrire una discreta scelta di botteghe artigiane presso le quali il gentiluomo può indulgere al piacere della vera rasatura. In questi luoghi (che mantengono nell’insegna a spirale girevole rossa e blu il ricordo di antiche attività chirurgiche – quali il salasso – che un tempo vi si praticavano), la pelle del viso, preventivamente ammorbidita con salviette calde, viene accuratamente insaponata con un pennello di tasso e, successivamente, depilata con un affilatissimo rasoio. Terminata la rasatura, la pelle viene rinfrescata con un attento e vigoroso massaggio a base di balsamo lenitivo o dopobarba più o meno alcolico.
I ritmi imposti all’uomo moderno, soprattutto nelle grandi città, non rendono certo agevole la sosta quotidiana dal barbiere. Inoltre, il numero di uomini che si radono da soli è letteralmente esploso da quando il signor King Camp Gillette (1855-1932) brevettò, nel 1895, la lama “usa e getta”, affilata su due lati.
Pochi anni prima, intorno al 1880, il rasoio “a mano libera” aveva accusato un duro colpo, dopo secoli di assoluto predominio, con l’invenzione del cosiddetto “rasoio di sicurezza Star”, brevettato dai fratelli Otto e Frederick Kampfe e basato sull’uso di una lametta affilata solo su un lato e racchiusa in una protezione metallica che permetteva la fuoriuscita solo di pochi millimetri di lama, riducendo il pericolo di tagli profondi.
L’avvento del rasoio di sicurezza ha relegato il rasoio pieghevole a lama libera nell’ambito dei musei della rasatura e di una ristretta cerchia di cultori, mantenendone vive unicamente le caratteristiche di terribile strumento di tortura, esaltate in alcune tra le più inquietanti scene della storia del cinema: nel capolavoro surrealista di Luis Buñuel e Salvador Dalì Un chien andalou (1929), un uomo, dopo aver passato un rasoio sulla coramella (striscia di cuoio per affilare la lama), si avvicina a una donna e ne squarcia l’occhio, spalancato davanti a una luna piena, a sua volta “sfregiata” da una nuvola sottile anch’essa come una lama; nel pruriginoso Luna di fiele di Roman Polanski (1992), una perversa e fatale Emmanuelle Seigner spoglia letteralmente, a colpi di rasoio, il paraplegico, impaurito ma pur sempre eccitato partner.
Non vi è dubbio che la geniale invenzione della lama usa e getta, ad opera di Gillette, abbia determinato una vera e propria rivoluzione nelle abitudini degli uomini di tutto il mondo, dando notevole impulso alla diffusione della rasatura casalinga.
Anche quest’ultima può essere fonte di piacere. Ciò che conta, infatti, è l’atteggiamento mentale dell’uomo di stile, che non lascia niente al caso, nemmeno la più banale delle quotidiane occupazioni. Egli, pertanto, vivrà il momento della rasatura non già come una noiosa incombenza, ma come un momento di voluttuoso e appagante relax.
La rasatura casalinga può essere fatta con l’uso di schiuma, acqua e lametta (rasatura “umida”), ovvero con il rasoio elettrico (rasatura “asciutta” o “a secco”). La schiuma serve a mantenere l’acqua a contatto con la pelle, a gonfiarla per far uscire il pelo e ammorbidirlo, in modo da rendere più efficace il passaggio della lama. Nell’uso del rasoio elettrico avviene esattamente l’opposto: la pelle va tenuta secca per permettere alle lame di tagliare meglio e più in profondità.
Il rasoio elettrico, inventato nel 1931 dal colonnello Jacob Schick (1878-1937) e successivamente perfezionato e diffuso dalla casa olandese Philips, è uno strumento basato sull’azione di piccole lame rotanti, che agiscono all’unisono molto velocemente. La rasatura asciutta è piuttosto rapida, poiché non richiede l’uso dell’acqua né di prodotti emollienti, ma necessita solo di una presa elettrica (o di una batteria) e richiede unicamente l’accortezza di ripulire il rasoio dei peli rimossi, ogni volta che lo si usa. Per questi motivi essa viene generalmente preferita da chi, vivendo nel culto della praticità e della comodità, tende a comprimere al massimo il tempo da dedicare alla toilette quotidiana.
La rasatura manuale “umida”, invece, replica in casa ciò che accade dal barbiere. I passaggi fondamentali sono i seguenti: si inizia con una serie di pratiche emollienti, tendenti ad ammorbidire i peli e lubrificare la pelle per prepararla alla lama; si prosegue con la rimozione dei peli, facendo scivolare la lama sulla pelle; si conclude con un’accurata disinfezione a base di prodotti e lozioni dopobarba.
Questi passaggi devono ovviamente essere padroneggiati pienamente e possono essere resi più efficaci, oltre che più piacevoli, con una serie di accorgimenti che consentono di ottenere una rasatura perfetta.
Cominciamo dal primo, cioè dal trattamento emolliente del viso prima del passaggio del rasoio. Per preparare la pelle alla rasatura occorrono idratazione e calore. Può essere utile bagnare un asciugamano (meglio se di lino) con acqua molto calda e tenerlo appoggiato sul viso per qualche minuto. Un rimedio più pratico e veloce può essere rappresentato dal radersi subito dopo aver fatto una doccia o un bagno caldo, beneficiando, in tal modo, dell’effetto che il calore avrà esercitato su tutto il corpo. Le rinomate profumerie londinesi, inoltre, mettono a disposizione del gentiluomo una notevole varietà di olii, lozioni e gel a base di essenze vegetali, utili a produrre un effetto emolliente sulla pelle ovvero a rimuovere impurità, eccesso di sebo, cellule morte, favorendo la scorrevolezza del rasoio.
La rasatura prende avvio con l’applicazione di schiuma da barba sulla pelle del viso. Gli amanti della praticità possono optare per una qualunque delle schiume o dei gel commercializzati in bombolette spray, da spruzzare sulle mani e passare successivamente sulla pelle. L’altra opzione, cui va la mia incondizionata preferenza, è quella basata sull’utilizzo di sapone o crema da barba da applicare con il pennello di tasso. In questo caso, occorre inumidire il pennello con acqua calda, passarlo sul sapone e poi in una ciotola di metallo, legno o porcellana, al fine di creare una schiuma soffice e vaporosa, che andrà delicatamente passata sulla pelle del viso, seguendo l’inclinazione dei peli (nel caso della crema, se ne posizionerà un piccolo quantitativo sul pennello bagnato con acqua calda, che andrà poi direttamente passato sul viso). Nel suo splendido volume Il gentleman, Bernhard Roetzel scrive che la differenza che passa tra la schiuma da barba spray e quella di un buon sapone da barba è «grande almeno quanto quella tra la panna in bomboletta e quella fresca da montare».
Dopo aver bagnato la lametta con l’acqua calda, si inizia a radere il viso, facendo scorrere il rasoio sulla pelle nella direzione di crescita dei peli. Questi non crescono in modo uniforme sul viso: sarà pertanto opportuno cambiare la direzione del rasoio, man mano che la lama accarezza le guance, il mento, lo spazio tra naso e bocca e la gola, seguendone le curvature e le rotondità. Sarà inoltre opportuno che la lama scivoli sulla pelle delicatamente, secondo l’inclinazione che ognuno studierà come più appropriata per il proprio viso, e che essa venga frequentemente risciacquata sotto l’acqua calda corrente.
Sarà inoltre utile, durante la rasatura, disporre di uno specchio di ingrandimento. Questo tipo di specchio generalmente monta su un lato una lente normale e sull’altro una lente d’ingrandimento, atta a favorire una visione più accurata dei particolari del viso.
A proposito di lame, la tecnologia ha compiuto, negli ultimi anni, progressi enormi, offrendo prodotti per la rasatura sempre più evoluti ed efficaci. In questo ambito, la novità più rilevante è rappresentata dai rasoi multilama i quali, grazie alla presenza di un numero variabile di lame (da tre a cinque) posizionate sulla testina a distanza ravvicinata, sono in grado di rimuovere i peli in profondità con un solo passaggio, riducendo notevolmente i rischi di irritazione e di tagli. Strisce lubrificanti e disinfettanti poste sulla testina agevolano lo scorrere delle lame, evitando eccessive pressioni del rasoio sulla pelle. Alcuni di questi rasoi presentano anche sistemi di funzionamento a batteria, in grado di ridurre l’attrito del rasoio sulla pelle (grazie a micro pulsazioni) o di orientare i peli nel senso della rasatura, nonché sistemi di regolazione di precisione, utili per le parti più difficili da radere, come la superficie sotto il naso o l’attaccatura delle basette.
Al primo ed essenziale passaggio della lama secondo la direzione dei peli potrà eventualmente seguire una seconda abbondante insaponata e una nuova rasatura, questa volta in direzione opposta rispetto a quella della crescita dei peli (cd. rasatura “contropelo”). Questa seconda rasatura, che lascia il viso completamente liscio e levigato, è consigliabile solo se la pelle è in condizioni di sopportarne l’inevitabile stress. In molti casi, infatti, radersi contropelo, magari di fretta e senza la dovuta attenzione, può provocare la formazione di peli sotto pelle o di fastidiose irritazioni. Questi inconvenienti sono più frequenti quando la barba è più ispida e riccia.
Alla fine di questo secondo passaggio, sarà opportuno risciacquare abbondantemente il viso con acqua fredda, utile per tonificare la pelle, chiuderne i pori e attenuare ogni possibile irritazione.
Anche dopo aver usato ogni attenzione e precauzione, non può escludersi il rischio di qualche piccolo taglio o irritazione, che spesso si presenta sotto forma di minuscoli brufoletti sanguinanti. In questi casi, al fastidio fisico si aggiunge anche il disagio estetico quando, chiudendo la camicia per annodare la cravatta, una serie di piccole macchiette rosse sul colletto la rende del tutto inutilizzabile.
Se la rasatura ha provocato qualche piccolo sanguinamento, sarà opportuno, dopo il risciacquo con acqua fredda, passare su tutta la superficie rasata una pietra di allume di rocca, la cui azione disinfettante saprà lenire ulteriormente le irritazioni. L’allume di rocca – o allume di potassio – è un cristallo bianco traslucido, generalmente reperibile in stick cilindrici o sotto forma di panetti rettangolari, dotato di proprietà antibatteriche, astringenti ed emostatiche. Queste proprietà favoriscono la coagulazione del sangue, riducendone il flusso, e ostacolano la formazione di brufoli o infezioni nel caso di microlesioni della pelle. Lo stick o il panetto di cristallo andrà passato sul volto bagnato con acqua fredda e lasciato agire per alcuni secondi.
Le fuoriuscite di sangue più insistenti e insidiose (che però non dovrebbero verificarsi se la barba è fatta a regola d’arte, rispettando le caratteristiche della propria pelle) potranno essere trattate con appositi prodotti emostatici quali i cerini o gli stick “fermasangue”, anch’essi facilmente reperibili nelle profumerie.
A questo punto, il viso sarà pronto per una generosa aspersione con la lozione o il balsamo dopobarba preferiti, dalla cui composizione più o meno alcolica dipenderà l’intensità di un virile, tonificante ma pur sempre piacevole bruciore.
Non mi resta che fornire qualche indicazione sui marchi migliori nel campo dei prodotti e degli strumenti per la rasatura. A questo proposito, e facendo esclusivo affidamento alla mia personale esperienza, non posso che richiamare nuovamente i già citati, celebri barber shops inglesi (“Taylor of Old Bond Street”, “Geo Trumper”, “Truefitt&Hill”, cui va doverosamente ad aggiungersi la plurisecolare pharmacy “D.R. Harris”, al n. 29 di St. James Street), che offrono, anche via internet, linee di prodotti che rappresentano ancora oggi l’eccellenza assoluta nel campo della rasatura. Restando a Londra, non posso dimenticare altri prestigiosi marchi di profumeria, quali “Floris” e “Penhaligon’s”, che da sempre includono nel proprio catalogo raffinati prodotti per la rasatura. Mi piace citare, a proposito dell’atteggiamento inglese nei confronti della toilette maschile, le parole di uno dei massimi esperti di profumeria, Silvio Levi: “forse come retaggio del perbenismo protestante, gli inglesi amano profumarsi più con l’After shave che con la Toilet water; profumarsi è accettabile, ma occorre che sia abbinato all’atto virile del radersi. D’altra parte, è proprio partendo dai prodotti da barba che spesso gli uomini si avvicinano al mondo delle fragranze. Dai saponi da barba alla mandorla o al lime si passa a quelli alla lavanda o alla verbena, per poi arrivare al più corposo sandalo o alla piacevolissima rosa. Quindi, in questo percorso ci si avvicina ad After shave che sono sempre più profumi”.
Vanno menzionate, infine, alcune aziende artigianali (la tedesca “Dovo”, la francese “Plisson” e l’inglese “Kent”) che ancora oggi realizzano, utilizzando materiali nobili, straordinari utensili quali rasoi, pennelli, supporti, ciotole, specchi, ecc.
I prodotti più appropriati, gli strumenti più raffinati e sontuosi possono rendere la rasatura un vero e proprio piacere quotidiano. Un piacere intimo, innocente, tutto sommato trascurabile. Ma mi chiedo se valga veramente la pena di trascurarlo, visto che esso può regalare all’uomo uno dei modi migliori per iniziare la propria giornata.