Pratica soluzione, adatta ad una giacca sportiva o ad un vestito utilizzato perlopiù per il viaggio, il doppio taschino a toppa non è affatto, come qualcuno crede, una invenzione degli ultimi anni.
Abbiamo trovato queste due testimonianze, che portiamo a confronto con due giacche di recentissima produzione, ad opera del Maestro Celentano.
A sinistra, un figurino del 1937. Vi è raffigurato un uomo in viaggio per lavoro, con cappello in una mano e cappotto nell’altra. E’ giovane, gli affari gli vanno bene e promettono di andre meglio. All’epoca di giorno ci si vestiva di chiaro, non come ci dicono gli stilisti di oggi. E di inverno non c’è nulla di meglio che una bella flanella grigia, morbida e calda. Il ragazzo è un tipo che ci tiene, fin troppo forse: spilla al colletto, fazzoletto immacolato, cravatta regimental molto sobria, gilet e giacca due bottoni, entrambi utilizzati.
Accanto, gli abbiamo messo un frame di William Holden ne ‘Il viale del tramonto’ (1950). Interpreta uno sceneggiatore squattrinato che accetta l’ospitalità e le avances di una vecchia diva del cinema muto. L’aria dimessa è resa bene dalla giacca sformata di modestissima fattura, con un cran bassissimo, dalla polo di lana sotto e dalle braccia senza vita.
Queste due immagini sono invece relative al 2010. Il doppio taschino è qui utilizzato su due giacche sportive, la prima in Harris tweed e la seconda in gamekeeper tweed.
In entrambi i casi, il fazzoletto (Rubinacci di seta il primo, di cachemire inglese vintage il secondo) è posizionato nella parte opposta, per lasciare il taschino sinistro in grado di ospitare la stilografica, un sigaro o un biglietto aereo.