… Ovvero fenomenologia (e morte) di un galateo.
di Marco Capriotti
I galatei come specchio della società. Le loro evoluzioni, le loro innovazioni, le loro aspirazioni. Le utopie. I loro riferimenti simbolici, i sistemi ideologici, le paure, le censure come chiavi di lettura dei paradigmi culturali che, dall’Unità a oggi, si sono andati avvicendando e modificando nel nostro Paese. Questi gl’intenti di base da cui Gabriella Turnaturi prende le mosse in “Signore e signori d’Italia – Una storia delle buone maniere” (Feltrinelli, Milano 2011). Un saggio in quattro parti, divise a loro volta in sezioni tematiche, ognuna delle quali si concentra su un periodo della storia d’Italia: una struttura che rende giustizia, nello stesso tempo, alla sincronia e alla diacronia, nel caso dei galatei interconnesse da un rapporto indissolubile. Come avverte l’autrice, i trattati di buone maniere ”possono essere letti come testi agiografici, autocelebrativi, espurgati da tutto ciò che si sente minaccioso, sgradito, da una realtà che si preferisce ignorare”; ma “raccontano inoltre la loro stessa storia, il prodursi e riprodursi di alcune norme all’interno di un proprio sistema autoreferente”…
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