Nel numero in edicola questa settimana di Vanity Fair leggiamo una interessante intervista a Bryan Ferry, noto come ex-frontman dei Roxy Music (in cui faceva la sua figura anche Brian Eno). Intrapresa una non esaltante carriera solista, Ferry è rimasto noto perlopiù per la sua eleganza e lo stile vagamente femmineo. E per aver cantato ‘slave to love’…
Ne parliamo perché in questa intervista due sue dichiarazioni ci sembrano in sintonia con il sentire di Stilemaschile.
1 -A proposito del dirottamento di un aereo sul quale era con il figlio: “… Uno squilibrato è entrato nella cabina e ha lottato con il comandante per prendere i comandi. L’aereo ha cominciato a ondeggiare… Sembrava un film di James Bond e io non riuscivo a pensare a nulla salvo ai calzini di quel dirottatore folle. Erano orribili”.
“Lo so che mi dirà (rivolto all’intervistatore, ndr) che sono un irrecuperabile dandy, ma ero sotto schock, non pensavo cose sensate. Comunque, quei calzini a righe, devo dirlo, erano davvero inaccettabili”.
2-“Mi piace tutto ciò che è tradizione, amo solo oggetti vecchi se non antichi. Sono conservatore perfino per l’auto che possiedo, una Corvette nera molto austera che somiglia alla ‘batmobile'”.
Questa è la copertina del suo ultimo disco. Class is not water.